sabato 12 aprile 2014

Rigor Mortis

Ed eccoci a un nuovo film cinese (visto come sempre in lingua originale e subbato), dove troviamo alla regia un giovanissimo Juno Mak ma con lo zampino di Takashi Shimizu (creatore di The Grudge). Le atmosfere sono pressapoco le solite dei film asiatici: cupe, spaventose, e molto surreali; c'è un'immancabile fantasma dai lunghi capelli neri che coprono il volto (in realtà questa volta sono ben due!), una tenera anziana e un po' di arti marziali! Il film parte con l'arrivo di un attore fallito all'interno di uno strano condominio di Hong Kong e nemmeno ha sistemato i bagagli che già si suicida.. o almeno così vorrebbe, perché poi verrà fermato e da quel momento si entrerà in un vortice di personaggi coinvolti nelle più tetre e strane situazioni al confine tra la vita e la morte. Un minestrone non proprio ben riuscito in realtà, troviamo fantasmi, vampiri, monaci, stregoni, possessioni, negromanzia.. tutto mescolato insieme a volte senza un reale filo logico. Ci sono tante domande alle quali non si trova risposta, ma non come accade in molti film dove lasciano che alcune cose siano lasciate alla libera interpretazione, semplicemente non ci ha pensato nemmeno il regista e non c'è nessuna spiegazione logica da dare (del tipo: se ci sono due sorelle, una muore suicida e l'altra vive la sua vita tormentata dalla perdita subita, perché gli spettri che infestano l'appartamento dove è avvenuto il suicidio, sono due sorelle gemelle?? L'altra è viva e vegeta!). Ora poi scriverò una cosa che generalmente non faccio mai, ovvero parlerò del finale(SPOILER) ma non ce la faccio a non farlo anche perché non ho trovato altre discussioni in merito. Durante gli ultimi minuti si scopre che tutto quello visto fino a quel momento è stato solo frutto d'immaginazione, in realtà l'attore fallito riesce davvero a suicidarsi, nessuno l'ha fermato. Ora quel che mi viene da pensare, è che tutti gli avvenimenti siano un "sogno" vissuto subito dopo la morte (da qui il titolo rigor mortis anche se letteralmente il rigor mortis è il semplice indurimento del cadavere che avviene qualche ora dopo il decesso). Si nota infatti che il protagonista, prima di suicidarsi, vede tutti quelli che poi saranno i protagonisti della sua storia, li nota passando tra loro di sfuggita per arrivare all'appartamento dove metterà fine alla sua vita. Dal momento che nessuno sa cosa avvenga dopo la morte, il mio pensiero è che il regista abbia voluto trasmettere questo: il cervello non si spegne subito insieme al corpo e continua ad andare avanti per qualche ora ancora.
Questo è quello che ho inteso io.. voi cosa ne pensate? Qualcuno ha capito un altro significato?

Intanto vi lascio il link del film per vederlo in streaming: Rigor Mortis 2013
[si ringrazia Cineblog per il link]